di Francesco Martini
(Tg La7)
"Mille giovani per la Cultura". Anzi, cinquecento. Anzi, no, centocinquanta. Sembra una gara al massimo ribasso quella del ministero per i Beni e le attività culturali, che da due anni mette a disposizione un milione di euro per tirocini destinati a ragazzi di età inferiore a trent'anni.
Dovrebbero essere impiegati per la conservazione e la valorizzazione dei resti di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, per la Reggia di Caserta, per il patrimonio artistico delle zone colpite dai terremoti a l'Aquila e in Emilia Romagna e per i grandi archivi nazionali e la loro digitalizzazione.
Dovrebbero essere impiegati per la conservazione e la valorizzazione dei resti di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, per la Reggia di Caserta, per il patrimonio artistico delle zone colpite dai terremoti a l'Aquila e in Emilia Romagna e per i grandi archivi nazionali e la loro digitalizzazione.
Un'idea nuova? No. Risale almeno al 2012 - il primo a parlarne, in un'intervista al Mattino, è stato l'ex ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, che pensava di coinvolgere le scuole professionali, di concerto con il ministero dei Beni Culturali. Fondi previsti: 500mila euro, direttamente dall'Unione europea.
Da un governo all'altro, da Monti a Letta, i progetti si definiscono e arrivano sulla carta. "Mille giovani per la cultura" si chiama il fondo lanciato dal ministro Bray il 28 giugno 2013 e finanziato con un milione di euro, per dare il via ai tirocini in tutta Italia. Un progetto ambizioso, soprattutto nel nome. Anche perché, per mille tirocini, un milione di euro è un po' risicato. Il calcolo si fa in fretta: un milione diviso mille tirocinanti, per tirocini di un anno, fa poco più di ottanta euro al mese - al giorno, non bastano neanche per un panino. All'epoca infatti scoppiarono polemiche, tanto che ad agosto, limando a colpi di decreti, da mille giovani si passò a cinquecento - fu lo stesso Enrico Letta a dare notizia del lancio del bando di concorso:
[Insert conferenza stampa Consiglio dei ministri - Enrico Letta]
Regole rigidissime: per circa centosessanta euro al mese, sotto il sole di Pompei, avrebbero dovuto lavorare solo laureati con il massimo dei voti - 110 su 110. Altre polemiche, altri decreti correttivi e una valanga di cicolari. Alla fine, nonostante tutto, partecipano 21.552 ragazzi sotto i trent'anni. Sono ancora in attesa diu sapere chi è stato selezionato - l'ultima circolare del ministero, datata 12 giugno 2014, dispone un'ulteriore, ennesima proroga per la pubblicazione dei risultati.
Nel frattempo è cambiato il governo - e il nuovo ministro, Dario Franceschini, ci riprova. Il testo dell'ultimo decreto, firmato il 15 giugno, merita di essere letto: "la dicitura Mille giovani per la cultura - c'è scritto - va necessariamente intesa come indicativa di un auspicio, perchè la dotazione del fondo straordinario non consente l'attivazione di mille tirocini". Risultato: da mille giovani a cinquecento, fino al prossimo bando di gara che non è ancora stato pubblicato: 150 tirocini, per sei mesi ciascuno, a mille euro al mese.