13 luglio 2006

Eni e Enel: potenti e prepotenti


di Francesco Martini
 
(Il Salvagente)
 
Gli italiani un rovello ce l'hanno. Perché - si chiedono - le bollette della luce e del riscaldamento continuano ad aumentare anche se in media sono fra le più alte d'Europa? Per quale motivo siamo ormai abituati al rischio di trovarci a lume di candela, o senza gas, solo perché accendiamo i condizionatori, o perché la Russia litiga con l'Ucraina?
A parte i megautili nei bilanci di Eni e Enel (anche se contano eccome), le altre risposte si trovano nella "Relazione annuale sullo stato dei servizi", presentata il 6 luglio scorso da Alessandro Ortis, presidente dell'Autorità per l'energia e il gas. Che davanti al presidente della Repubblica, al governo e al Parlamento, si è lanciato a capofitto contro i monopoli dell'energia.
Vediamo le accuse. Enel è stata bacchettata perché, nonostante la cessione a terzi di buona parte delle infrastrutture, occupa una posizione ancora troppo ingombrante nel mercato dell'elettricità, visto che è "in grado di controllare i prezzi, in determinati periodi, zone del paese e fasi di mercato", anche se nel settore elettrico si sono raggiunti "significativi risultati".
Il Gruppo Eni, invece, è stato preso addirittura a cannonate: "Il quadro competitivo nel settore del gas è in progressivo peggioramento, a causa di inadeguati sviluppi delle infrastrutture e della dominanza sul mercato" ha dichiarato il presidente dell'Autorità.