di Francesco Martini
e Francesco Bardaro Grella
I numeri forniti dall'Istat servono a scrivere leggi, regolamenti,
sono un punto di riferimento per stabilire, ad esempio, i flussi
migratori o le tariffe dei servizi pubblici. Dalle gare d'appalto
agli assegni di mantenimento per le coppie divorziate, la vita degli
italiani è influenzata dalle statistiche ufficiali e basta
un'oscillazione, lo spostamento di un decimale, per innescare effetti
imprevedibili: fiumi di soldi cambiano direzione, ballano posti di
lavoro, tremano intere famiglie.
Ecco perché
l'accuratezza, la trasparenza e l'indipendenza del'Istituto nazionale
di statistica dovrebbero essere fuori discussione. Guai se i dati
fossero sbagliati, o peggio, manipolati ad arte. Se l'Istat, invece
di fornire dati attendibili, desse letteralmente i numeri, sarebbe un
disastro incalcolabile. E allora perché i conti non tornano?
Sembra incredibile,
ma alcune statistiche proprio non quadrano. Per capire il motivo,
Rolling Stone ha passato al setaccio numeri e tabelle. Ciò che
abbiamo scoperto mette a dura prova la credibilità della statistica
pubblica.