14 luglio 2005

E dietro Eutelia Spa prolificano i "dialer"


L'AZIENDA SUBAFFITTA A PICCOLE SOCIETA' ESTERE I NUMERI COL FAMIGERATO PREFISSO 899

di Francesco Martini

(Il Salvagente)

Quando si parla di superbollette, alla fine salta fuori sempre un nome: Eutelia Spa. L'azienda è poco conosciuta eppure è il quarto gestore di telefonia fissa italiano, con un fatturato di circa 540 milioni di euro. Eutelia è alle spalle soltanto di Telecom, Wind e Albacom. Insomma, un vero e proprio gigante, che è sempre rimasto nell'ombra, perché non ha mai avuto bisogno di pubblicità. La maggior parte dei ricavi di Eutelia, infatti, non deriva dalle telefonate urbane o interurbane, dal canone o dal traffico dei cellulari: il suo core-business sarebbe soprattutto nel mercato dei dialer, il lato oscuro della telefonia.
 Il Salvagente negli ultimi due anni si è occupato dei dialer molte volte. Chi naviga su Internet sa bene che sono minuscoli programmi che si insinuano di nascosto nei computer per dirottare le connessioni su costosissimi numeri "a valore aggiunto" (l'ultima ondata ha il prefisso 899). Per legge quei numeri dovrebbero essere adibiti a "servizi di carattere sociale e informativo". Di fatto, sono usati soprattutto per deviare in maniera fraudolenta il traffico Internet. Fino all'arrivo della bolletta gli utenti non si accorgono di spendere grosse cifre, anche perché i dialer, generalmente, non offrono alcun tipo di prestazione. Fra l'altro i "servizi informatici a pagamento" dovrebbero sfruttare un apposito prefisso, il 709, che ha un costo relativamente contenuto.
In questo marasma di regole infrante i dialer "onesti" (quelli che informano chiaramente sui costi, sfruttano i prefissi dedicati e si installano e attivano solo con il consenso dell'utente) sono molto rari. Ecco perché "Il Salvagente" continua a ricevere segnalazioni di superbollette.
La scorsa, settimana, mentre preparavamo questo articolo, due dialer truffaldini si sono insinuati anche in un computer della redazione, perciò abbiamo potuto osservare il fenomeno molto da vicino. I "nostri" dialer si connettono a numeri con il prefisso 899, assegnati proprio a Eutelia dal ministero delle Comunicazioni.

Tariffazione speciale

Osservando da vicino i numeri di questo business mercato, è difficile pensare al caso.
Eutelia infatti ha ottenuto l'assegnazione di ben 448 linee a tariffazione speciale, che corrispondono a un'infinità di numeri (più della metà hanno il prefisso 899). Dove li va a pescare tutti questi numeri?
Glieli affitta Telecom, con l'approvazione scritta del ministero delle Comunicazioni.
Eutelia, a sua volte, li subaffitta a una miriade di minuscole aziende, che quasi sempre hanno sede all'estero (molto "gettonata" la Romania) e sono tutte collegate fra loro, in un gioco di rimandi che fa girare la testa. Queste "aziende misteriose" allestiscono i siti internet (dedicati ad argomenti di interesse generale: si va dalla pornografia alle ricette di cucina, tutto in italiano) che contengono i dialer.
Appena qualcuno cade nella rete, tutta la filiera - da Telecom a Eutelia fino alle aziende misteriose - guadagna in percentuale sul traffico telefonico. Nel 2004, circa il 50 per cento dei profitti di Eutelia (che controlla una trentina di società in Italia e in Romania) proveniva da questo mercato malato. In un documento riservato agli azionisti l'azienda prevedeva addirittura di "consolidare la propria posizione, attraverso un'ulteriore crescita di ricavi, sui servizi basati sulle numerazioni a valore aggiunto, quali 166 e 899.
Un segmento in cui Eutelia, già dal 2003, occupa un ruolo di primo piano".

Chi controlla?

Restano in sospeso alcune domande: fino a che punto Eutelia è responsabile delle linee? È tenuta a controllare se vengono sfruttate in maniera illecita? Già nel 2002 il Garante delle Comunicazioni aveva costretto le società Plug-It ed EdisonTel a pagare una multa complessiva di 3 milioni e 250mila euro per l'uso illecito dei prefissi 709 (le due aziende, subito dopo, sono state acquisite proprio da Eutelia). Da allora, però, i magnati dei dialer hanno continuato a guadagnare indisturbati. Li contrasta soltanto la polizia delle telecomunicazioni, che continua a dare la caccia ai numeri fraudolenti, ma ha soltanto il potere di disattivarli (per la disattivazione occorre un iter burocratico di tre mesi: viceversa, l'attivazione richiede un mese soltanto).
"Rispetto agli anni passati, siamo riusciti ad arginare il fenomeno” dice Maurizio Masciopinto, direttore della divisione organizzativa della polizia postale, che vigila sulle truffe informatiche. "Il giro di affari dietro ai dialer – continua - è davvero enorme. E i responsabili sono sempre gli stessi. Il problema è che le piccole aziende che effettuano le truffe hanno quasi sempre sede all'estero, perciò non possiamo intervenire". Le stesse piccole aziende sono costantemente alla ricerca di personale italiano che sia capace di allestire un sito nella nostra lingua. Per questo pubblicano molti annunci di lavoro su Internet.

La prova del nove

Per capirne di più abbiamo risposto a uno dei tanti, quello della società Carpe diem-Lincassa. La nostra chiamata è stata raccolta da una centralinista rumena, molto gentile, che ha risposto di buon grado, in ottimo italiano, a tutte le nostre domande. Ci ha spiegato che l'azienda è di proprietà di due italiani e ci ha proposto di allestire un sito pornografico. "Il dialer te lo diamo noi: abbiamo anche di quelli invisibili. Tu ci guadagni 4,50 euro a connessione". E il numero di telefono chi lo mette a disposizione? "Eutelia" ha risposto la nostra interlocutrice.


LA SOCIETA' SI DIFENDE
"Ma ora quei numeri li stiamo abbandonando"

Eutelia, il colosso della telefonia nato e cresciuto con i ricavi dei prefissi a valore aggiunto (709, 899,144 ecc.), ha accettato di raccontarsi al Salvagente.
Il quarto gestore di telefonia italiano in ordine di fatturato, infatti, è sempre rimasto un po' nell'ombra: il nome è legato alle multe del Garante delle comunicazioni, oppure si incontra nelle bollette Telecom, soprattutto se c'è da pagare parecchio. "Abbiamo deciso di cambiare settore. Vogliamo spostarci verso attività più tradizionali. Ce lo chiedono gli azionisti e lo dobbiamo ai nostri 700 dipendenti", commenta senza giri di parole Antonio Marano, consigliere d'amministrazione.
Marano, i numeri a tariffazione speciale, e quindi i dialer, incidono molto sul fatturato Eutelia?
Non più. Sul fatturato, ormai da un anno, i dialer incidono per il 20 per cento. Prima erano l'attività principale dell'azienda. Ora ci stiamo spostando sulle tessere prepagate e fra gli obiettivi futuri c'è quello di servire i clienti residenziali.
State abbandonando i numeri a pagamento?
Sì. Anche perché temiamo una nuova multa da parte del Garante delle comunicazioni. Ormai abbiamo un'immagine da difendere. Infatti, per la prima v abbiamo cominciato a diffondere delle telepromozioni, sulla Rai e su Mediaset.
Eutelia presta le linee a tariffazione speciale a piccole aziende con sede all'estero, che spesso le usano per scopi fraudolenti...
È così. Il problema è che in giro ci sono molti furbi che in questo modo danneggiano l'immagine nostra azienda. In consiglio di amministrazione questo argomento viene sollevato spesso.
Eutelia non è responsabile dell'uso dei numeri?
No. Non siamo tenuti a controllare.
Il Garante, però, nel caso dei prefissi 709, ha ritenuto gli operatori responsabili. Non temete un'altra multa dopo quelle che già pagate da Plug-it ed Edisontel?
Sì. Perciò stiamo cambiando settore. Fra l'altro i numeri a tariffazione speciale non sono più molto remunerativi. Perché i dialer, ora che cominciano a diffondersi le connessioni Adsl, non funzionano più.